sillabe: | pronuncia: /ˈʎi/ (1) termine antico li, articolo determinativo maschile plurale [m. singolare il, lo] si premette ai vocaboli maschili plurali che cominciano per vocale, s impura, gn, ps, pn, x, z (eccezione: gli dei) e si può apostrofare davanti a i solo nel caso in cui questa abbia valore vocalico, non sia cioè semiconsonante: gli orsi, gli scopi, gli zii, gl'interessi, gli iettatori | unito alle preposizione a, con, da, di, in, per, su forma le preposizione articolate agli, cogli, dagli, degli, negli, pegli (poetico), sugli.
(2) termine antico li e i, pronome personale maschile di terza persona singolare forma complementare atona di egli, usata come complurale di termine in posizione sia enclitica sia proclitica: gli ho parlato; digli che parta; vorrei scrivergli; così dicendogli, uscì | nella lingua parlata (ma anche in quella scritta) è usato ormai com. per il plurale, in luogo di a loro, a essi, a esse : mi hanno scritto ieri, dovrei rispondergli presto; avverti le tue amiche, e digli di non mancare | nel linguaggio familiare, o in usi regionale o espressivi, è usato anche per il femminile singolare in luogo di le (a lei, a essa): se la vedi, digli che le scriverò presto; era di quelle che gli piace divertirsi (pavese) | seguito dai pronome personale atoni lo, la, li, le e dalla particella ne, dà luogo alle forme pronominali glielo, gliela, glieli, gliele, gliene, usate sia per il maschile e femminile singolare sia per il plurale: quando la vedrò, glielo dirò; le telefonerò fra poco e gliene parlerò io stesso; se rivogliono i loro libri, daglieli.
(3) pronome personale maschile di terza persona singolare forma aferetica di egli, tipica dell'uso toscano, che si impiega pleonasticamente e spesso con valore enfatico (con il verbo essere si costruisce anche nella forma impersonale): gli è un gran bravo ragazzo; gli è strano davvero; e' un gran dire che tanto i santi come i birboni gli abbiano a aver l'argento vivo addosso (manzoni p. s. xxiii) | gli è che, il fatto è che.
(4) pronome personale maschile di terza persona plurale nell'uso antico e in quello popolare toscano si impiega come complurale oggetto, equivalendo a li : gl'impiccheranno poi davvero? (manzoni p. s. xvi).