Definizioni di coscienza

termine antico o letteralmente conscienza e conscienzia, singolare femminile

1. • in senso più generico, l'insieme delle facoltà e delle attività psicofisiche; sensi, conoscenza: perdere coscienza, svenire; riprendere, riacquistare coscienza, rinvenire, ritornare in sé
   • (filosofia, psicologia) consapevolezza di sé e del mondo esterno; è la funzione psichica in cui si riassume ogni esperienza conoscitiva del soggetto
• (estensione) conoscenza, consapevolezza: prendere coscienza delle difficoltà; avere l'esatta coscienza dei propri limiti; averne una vaga coscienza, un'impressione, una sensazione confusa
2. • libertà di coscienza, di professare le proprie idee o credenze religiose
   • mettersi una mano sulla coscienza, giudicare o agire valutando responsabilmente le conseguenze del proprio operare
   • venire a patti con la (propria) coscienza, scendere a compromessi con i propri principi morali
   • essere senza coscienza, privo di scrupoli
   • mettersi la coscienza a posto, in pace, eliminare il senso di colpa, riparando a un errore o a un'omissione
   • agire contro coscienza, contro le proprie convinzioni morali
   • avere, sentirsi la coscienza a posto, pulita, tranquilla, non avere nulla da rimproverarsi; avere la coscienza sporca, una cattiva coscienza, un peso sulla coscienza, sentire la responsabilità di una qualche colpa; togliersi un peso dalla coscienza, liberarsi da un rimorso
   • un caso di coscienza, da giudicarsi in base al proprio senso morale
   • sentimento che ciascun individuo (in quanto capace di ripiegarsi su sé stesso e farsi consapevole di sé nei propri rapporti con gli altri) ha dei valori morali; consapevolezza del bene e del male: coscienza limpida, retta; scrupolo, rimorso di coscienza; esame, obiezione di coscienza ' agire secondo coscienza, fare come la coscienza detta, ascoltare la voce della coscienza, seguire un preciso dettato etico
• attore, cantante, musicista che interpreta una parte, un brano musicale: un film con ottimi interpreti
• ogni individuo come entità morale: un'epoca di travaglio per le coscienze più sensibili.

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