Definizioni di tutto

sillabe: tùt|to | pronuncia: /ˈtutto/

aggettivo [in funzione attributiva è seguito dall'articolo o dal pronome dimostrativo, ma li rifiuta con i nomi di città e piccole isole, che comunemente non sono preceduti dall'articolo, e in alcune altre espressioni]
    • riferito a un sostantivo singolare, indica un'intera quantità o un'intera estensione (nello spazio o nel tempo), in usi propri e figurato: ha mangiato tutta la torta; ha consumato tutta l'acqua; ho letto tutto il libro; fece tutto quello che poteva; con tutta la sua buona volontà, non poteva aiutarmi; fare qualcosa con tutto il cuore; tutto questo non accadrà più; percorremmo tutta la strada; ho letto tutto il tempo; un ristorante conosciuto in tutta firenze; tutta l'aquila era ricoperta da un manto di neve; domani si voterà in tutta la sicilia; tutta capri è rimasta due ore senza elettricità; ha studiato tutto petrarca, tutto l'ariosto, l'intera loro opera
    • in funzione predicativa: il pane che c'è è tutto in tavola; il problema è tutto qui
    • in usi ellittici: tutta a dritta, a manca, (marina) per ordinare la massima inclinazione del timone verso destra o sinistra; avanti, indietro tutta!, (marina) ordine di andare avanti o indietro con la massima forza
    • rafforzato da 'quanto' o 'intero': ha sofferto per tutta quanta la vita; ha speso lo stipendio tutto intero
    • preceduto da a assume il valore di 'compreso, incluso': per lunedì si dovrà studiare fino a tutto il terzo capitolo; a tutt'oggi, a tutto domani, compresa la giornata di oggi, di domani, fino a oggi, a domani; in altre locuzioni, con valore intensivo: a tutta velocità, alla maggiore velocità possibile; a tutta forza, spingendo al massimo della forza; a tutta prova, che resiste a qualsiasi prova
    • rafforzato da 'quanto' o da 'intero': la protesta si allargò a tutti quanti i presenti; fu promossa la classe tutta intera
    • seguito dalla congiunzione e e da un numerale cardinale, indica che un determinato numero di persone o di cose sono considerate nel loro complesso: tutti e due i fratelli; tutt'e tre le sorelle; essere, fare tutt'uno, essere una sola cosa, costituire un'unica entità
    • riferito a un sostantivo plurale o a un nome collettivo, indica la totalità delle persone o delle cose considerate: un appello rivolto a tutti i cittadini; invitò tutti i suoi amici alla festa; tutti loro sanno come si sono svolti i fatti; tutte le strade della città erano imbandierate; ha speso in una sera tutto il denaro guadagnato nella settimana; tutto il bestiame era rinchiuso nella stalla; tutte queste cose prima non c'erano
    • in funzione predicativa: i biscotti sono tutti nella scatola; i ragazzi stavano tutti studiando
    • in usi ellittici: una volta per tutte, una volta per sempre; inventarle, pensarle tutte, tutte le astuzie, le trovate possibili
    • riferito a un sostantivo plurale, può anche valere 'qualsiasi, ogni': riceve visite a tutte le ore; lo farà a tutti i costi; in tutti i modi, comunque
    • di tutto punto, compiutamente, in ogni particolare; perfettamente: vestirsi di tutto punto
    • cosa detta o fatta malignamente: questa è una malignità bella e buona; dire malignità sul conto di qualcuno.
    • del tutto, al tutto, assolutamente, interamente: si è dichiarata del tutto contraria
    • in altre locuzioni, con uso analogo a quello del punto precedente: tutto il (o al) contrario, proprio il contrario, l'esatto contrario
    • tutt'altro, ben diverso: sono di tutt'altro parere; nelle risposte, usato assolutamente, equivale a una negazione decisa: "sei stanco?" "tutt'altro!"
    • tutt'a un tratto, improvvisamente pronome indefinito

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