Definizioni di variante

sillabe: va|riàn|te | pronuncia: /vaˈrjante/

singolare femminile
    • modificazione di un tipo che si considera fondamentale o di qualcosa che è stato precedentemente fissato, stabilito: un'auto prodotta in più varianti; apportare alcune varianti al programma
    • (linguistica) ciascuna delle forme diverse con cui si può presentare lo stesso vocabolo (per esempio olivo e ulivo, ufficio e uffizio); variante grafica, se la differenza fra le due forme è limitata alla grafia (per esempio cachi e kaki)
    • in fonetica, ciascuna delle diverse realizzazioni di un medesimo fonema, determinate dal contesto in cui esso si trova (varianti combinatorie o di posizione) o dalle caratteristiche di pronuncia del parlante (varianti libere)
    • varianti d'autore, quelle dovute a correzioni dell'autore stesso
    • critica delle varianti, variantistica.
    • (filologia) nella critica testuale, ciascuna delle diverse lezioni, cioè parole o frasi scritte in maniera differente, mancanti o diversamente collocate, che si trovano nei vari manoscritti o nelle stampe che tramandano uno stesso testo

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