(psicoanalisi) amore eccessivo dell'individuo per la propria immagine, che deriva dall'investimento esclusivo dell'energia libidica sull'io, a danno dell'investimento sugli altri; nel bambino costituisce uno stadio normale dello sviluppo affettivo della personalità
(estensione) l'eccesso di ammirazione o compiacimento per sé stessi o per i propri meriti, reali o presunti.